Matching Scars Series (Italian Edition) by Valentina Ferraro

autore:Valentina Ferraro [Ferraro, Valentina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Les Flâneurs Edizioni
pubblicato: 2017-08-30T22:00:00+00:00

CAPITOLO 18

Mi sveglio con la grossa mano di Mark schiacciata sul viso, terrorizzata perché per un attimo penso che stia cercando di soffocarmi. Provo a scostarmi ma un mal di testa lancinante mi impedisce anche solo di spostargli il braccio. Era una vita che non dividevo il letto con un uomo, soprattutto con uno come il mio migliore amico, che dorme con le braccia spalancate, le gambe divaricate e pensa di essere il proprietario del materasso.

«Mark, spostati», cerco di smuoverlo ma dorme profondamente.

Con movimenti repentini e strattoni non proprio gentili di prima mattina, riesco a liberarmi dal suo corpo e a tirarmi su. Pessima idea, sento la tequila farmi su e giù nella testa, non avevo mai provato niente di simile.

Scendo dal letto e mi infilo la sottile vestaglia che tengo sempre a portata di mano sulla ringhiera. Fa troppo caldo dentro questa fottuta stanza. Sono sudata e un sapore amaro e disgustoso mi impasta la bocca. Faccio schifo.

Mi chiudo in bagno e mi godo l’acqua calda rigenerante. Mi lavo due volte i capelli e mi regalo un fantastico scrub sul corpo. Non so dove trovo la forza, ma qualsiasi cosa mi aiuterà a riprendermi dai postumi di questa penosissima sbornia sarà uno sforzo che vale la pena di essere fatto.

Nel salone le finestre sono spalancate e un brivido di freddo mi fa drizzare i peli delle braccia.

J.J. sta passando lo straccio per terra in cucina, credo sia la prima volta che la vedo fare una cosa del genere. Il freddo, ecco, quello mi fa riprendere al volo.

«Buongiorno» dico io, stringendomi la sottile stoffa intorno al corpo e dirigendomi verso la caffettiera. Ha anche preparato il caffè. Credo che sia stata rapita dagli alieni stanotte e rimpiazzata con una tipa che assomiglia alla mia coinquilina ma che in realtà si comporta come una persona normale!

«Ciao, spero di non averti svegliata con l’aspirapolvere», mi sorride.

Okay, chi è questa e di cosa sta parlando?

«Ho bevuto talmente tanto ieri sera che non avrei sentito nemmeno le cannonate», mi verso del caffè bollente e mi fiondo sul divano. Non si può chiudere ’sta cavolo di finestra? Mi prenderà un colpo con i capelli ancora bagnati.

Come se mi leggesse nel pensiero, J.J. chiude la finestra e va a svuotare il secchio con l’acqua sporca nel piccolo bagno di servizio accanto alla cucina, dopodiché rimette lo scopettone nello sgabuzzino e richiude la porta. Pensavo che non sapesse nemmeno come fosse fatto uno straccio, a dirla tutta.

«C’è un mio amico in camera mia, è venuto a trovarmi dalla Florida, riparte domani mattina», tutto a un tratto mi ricordo la sua regola del “Nessun uomo può dormire per più di una notte di seguito in casa”.

«Non c’è problema». È su di giri. «Stasera probabilmente rimango fuori fino a tardi».

«J.J.», proprio non riesco a farmi i cavoli miei, «Sei di ottimo umore stamattina, cosa ti è successo? Hai vinto alla lotteria?».

La mia coinquilina ride (ride?), si versa una tazza di caffè e viene a sedersi accanto a me. Questa poi!

«Mio padre arriva fra un paio d’ore e riparte domani.

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